venerdì 5 ottobre 2012

MATCH STIPENDI, AGNELLI BATTE LOTITO 490MILA... A ZERO

Andrea Agnelli batte Claudio Lotito 490 mila euro a zero. L'esito impietoso del match tra gli stipendi dei presidenti di Juventus e Lazio emerge dal confronto delle relazioni sulle remunerazioni delle due squadre di Serie A, depositate oggi insieme ai bilanci di bianconeri e biancocelesti riferiti all'esercizio 2011-2012. Per i consiglieri della Lazio il conto e' presto fatto visto che, caso piu' unico che raro non solo nel panorama delle societa' quotate in Italia, ma probabilmente in quelle mondiali, nessuno dei sette amministratori laziali, a partire dal patron Lotito, percepisce un euro di stipendio.
Diversa la situazione alla Juventus, dove il francescanesimo dei biancocelesti non e' di casa. Oltre allo stipendio di Agnelli (che dispone di due auto aziendali), si fanno notare quello dell'amministratore delegato Aldo Mazzia (circa 390 mila euro), del consigliere Pavel Nedved (200 mila euro) e soprattutto dell'altro amministratore delegato e direttore generale dell'area sport, Giuseppe Marotta, che nello scorso esercizio ha incassato 1,65 milioni di euro.
Gli stipendi della Juventus si giustificano piu' per i risultati sul campo, con la conquista dello scudetto e della supercoppa italiana nella scorsa stagione, che per quelli economici: e' vero che i bianconeri, per cui nel 2011 e' stata necessaria una ricapitalizzazione da 120 milioni sostenuta in gran parte dalla Exor della famiglia Agnelli, ha dimezzato le perdite, ma in fondo al conto economico dell'esercizio resta pur sempre un rosso di 48,6 milioni di euro. Diverso il caso della Lazio, dove i meno brillanti risultati agonistici (quarto posto in campionato) trovano parziale consolazione in un bilancio chiuso con un piccolo utile (580 mila euro). A suggerire cautela sulle buste paga, oltre alla passione di Lotito, ci sono i 66 milioni di debiti residui verso il fisco, oggetto di un richiamo anche da parte dei revisori.
(ANSA)

mercoledì 3 ottobre 2012

INCHIESTA CALCIOSCOMMESSE, MASIELLO PATTEGGIA PENA A 1 ANNO E 10 MESI

BARI - L'ex calciatore del Bari, Andrea Masiello, stamane ha patteggiato 1 anno e 10 mesi di carcere, pena sospesa, nell'ambito dell'inchiesta della Procura del capoluogo pugliese sul calcio scommesse. Il terzino, squalificato gia' dalla giustizia sportiva per 22 mesi, era accusato di associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva insieme ai suoi due amici, Gianni Carella e Fabio Giacobbe, che oggi hanno patteggiato la pena ad un anno e cinque mesi ciascuno, pena sospesa. I tre, che furono arrestati dai carabinieri lo scorso aprile, si sono auto accusati, tra le altre partite, di aver ricevuto soldi, circa 250mila euro, per il derby Bari-Lecce del maggio 2010 finita 2 a 0 per il club salentino. Secondo l'accusa la partita sarebbe stata comprata dall'ex presidente del Lecce Pierandrea Semeraro. Per questo motivo il Lecce e' stato retrocesso d'ufficio in Lega Pro. Le altre partite sospette sono Palermo-Bari, Cesena-Bari, Bari-Sampdoria, Bologna-Bari e Udinese-Bari. (Adnkronos)