mercoledì 9 novembre 2011

Calciopoli, Lotito rischia decadenza da C.F.

ROMA - Claudio Lotito, presidente della Lazio condannato a un anno e tre mesi per frode sportiva ieri in primo grado al processo per calciopoli, a norma di regolamenti interni di Figc e Lega potrebbe decadere presto da consigliere federale. La sentenza emessa ieri a Napoli, infatti, in base all' art.22 delle norme interne Figc sospende da dirigenti di societa', fino a sopravvenuta sentenza assolutoria, oltre a Lotito, Mencucci della Fiorentina (e la Figc sta verificando il ruolo operativo di Andrea Della Valle), Foti della Reggina e Massimo De Santis, che ha un incarico nel Palestrina. Tutti questi dirigenti sono ora tenuti a dare comunicazione della decisione del tribunale partenopeo alla Lega di appartenenza in tempi rapidi. La Lega poi' dovra' informare la federazione che li sospende dalla attivita' societarie. In pratica questi dirigenti condannati ieri non potranno partecipare alle attivita' dei loro club. Ma la vicenda Lotito e' piu' complessa e controversa, perche' il presidente della Lazio e' consigliere federale per la Lega di Serie A: quest'ultima dovra' ora verificare a norma dell'articolo 9 del proprio regolamento se permangono per lui i requisiti funzionali per rappresentarla in Consiglio federale. Il regolamento stabilisce che tra i requisiti funzionali ci sia quello di non essere sanzionato per effetto dell'articolo 22 delle Noif Figc. La Lega quindi mettendo in relazione le proprie norme e la sospensione per effetto l'articolo 22 dovrebbe verificare se siano venuti meno i requisiti di Lotito. Se cosi' fosse, come prevede l'articolo 26 dello statuto la Lega dovrebbe fare comunicazione alla federazione, e quindi il consiglio federale puo' dichiarare la decadenza dalla carica. Discorso, questo, che non ha tempi strettissimi alla luce dei vari passaggi formali. E anche perche' il prossimo consiglio federale e' in programma solo a fine mese. (ANSA).

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