lunedì 11 giugno 2012

Nigeria, Obodo liberato in un blitz. «Ringrazio Dio, non posso dire altro»

UDINE - «Ringrazio Dio. Ora non posso dire nient'altro, soltanto grazie a Dio». Sono le prime parole del centrocampista del Lecce Christian Obodo dopo la liberazione, come riferite dal fratello Kenneth, che lo ha già incontrato. Secondo alcuni siti nigeriani, il centrocampista del Lecce Christian Obodo sarebbe stato liberato in un blitz compiuto da forze di polizia e, probabilmente, anche da soldati. Il sito Nigeria Newsdesk, l'Ikema Mbadiwe e siti in francese affermano che non sarebbe stato pagato alcun riscatto e che i sequestratori sono stati catturati. «Christian - ha raccontato suo fratello Kenneth - non è ancora tornato a casa e si trova in questo momento in un albergo in compagnia del sindaco della città. Le sue condizioni sono buone e non ha subito violenza di alcun tipo. L'ho visto e ho parlato con lui, siamo stati insieme», ha aggiunto Kenneth, anche lui calciatore in Italia, nelle file del Pisa.

Il rapimento. Secondo la ricostruzione della vicenda, Christian Obodo si trovava al volante della sua auto, dotata di targa personalizzata 'Obodo 5', ed è stato attaccato da alcuni uomini armati, che lo hanno costretto a salire su una loro vettura, che è stata poi trovata abbandonata. A Warri, sua città natale nel sudest della Nigeria, i rapimenti non sono una rarità ma finora hanno sempre riguardato collaboratori delle compagnie petrolifere presenti nella zona. Stavolta è toccato a lui, bersaglio forse un po' troppo facile per la vettura personalizzata e con la targa con il suo nome.

Una vicenda, quella del giocatore, che si inserisce in un panorama difficile per il paese centroafricano, alle prese con tensioni di carattere religioso, in particolare a danno dei cristiani, e che oggi hanno fatto registrare due sanguinosi assalti ad altrettante chiese in altre città nigeriane. Probabilmente, però, il rapimento è opera di un altro genere di delinquenza.

Fonte Il Mattino

domenica 10 giugno 2012

ITALIA, QUARTO PAREGGIO A ESORDIO EUROPEO

L'Italia pareggia 1-1 all'esordio contro la Spagna a Euro 2012, confermandosi la Nazionale regina assoluta dei pareggi nella storia degli Europei: salgono a 13 i nulli azzurri su 28 gare disputate. E' il quarto pareggio italiano nella gara di esordio agli Europei da quando esiste la fase a gironi, dopo lo 0-0 con la stessa Spagna nel 1980, l'1-1 con i padroni di casa della Germania Ovest nel 1988 e lo 0-0 con la Danimarca nel 2004. La formazione azzurra ritrova la via della rete dopo un digiuno durato 361', amichevoli incluse, ma subisce gol, in questo caso nelle sole fasi finali europee, dopo 309'. Tot• Di Natale, che proprio quattro anni fa aveva sbagliato contro la stessa Spagna il rigore decisivo per l'accesso in semifinale, diventa il 24/o calciatore azzurro in gol agli Europei, il terzo come subentrante, dopo Alessandro Altobelli e Luigi Albertini il 17 giugno 1988 in Italia-Danimarca 2-0. La Spagna, dal canto suo, prosegue nella sua striscia positiva record agli Europei (7 partite senza sconfitte, con 5 vittorie e 2 pareggi - entrambi con l'Italia, lo 0-0 dopo overtime del 2008 e l'1-1 di stasera), ma subisce gol in fasi finali dopo 409' di porta inviolata. Fabregas ha segnato il suo secondo gol agli Europei dopo il centro nella prima giornata del girone nel 2008 (uno dei 4 gol del 4-1 contro la Russia) e diventa il secondo calciatore della Nazionale iberica a fare gol in due diverse edizioni del massimo torneo continentale: finora era riuscito solo ad Alfonso, in gol ad Inghilterra '96 (1) ed a Belgio/Olanda 2000 (2). (a cura di Football Data). (ANSA).

RAPIMENTO OBODO: ORE D'ANSIA, IN CORSO TRATTATIVE

UDINE - E' la giornata del silenzio e, forse, delle trattative, per Christian Obodo, il centrocampista nigeriano dell'Udinese in prestito al Lecce, rapito ieri in patria, davanti a una chiesa della citta' di Warri. La domenica e' passata in un silenzio teso, per il cognato che vive a Udine, che ha chiuso il telefono; e solo poche parole con l'ANSA per la sorella: ''Al momento non abbiamo novita''', si e' limitata a dire la donna, in Nigeria assieme all'altro fratello calciatore, Kenneth. ''Stiamo ancora cercando di metterci in contatto'', ha aggiunto la parente, chiudendo poi la conversazione. Ieri la famiglia aveva raccontato di una richiesta di denaro, circa 150 mila dollari, da parte dei rapitori, forse una banda di balordi; mentre i parenti del calciatore avevano dichiarato di non poterne pagare piu' di 100 mila. E il silenzio odierno della famiglia spinge a pensare che le trattative siano state avviate. Intanto, la polizia nigeriana ha riferito di sperare in una liberazione di Obodo senza il pagamento di alcun riscatto. ''Abbiamo la speranza di liberarlo sano e salvo - ha detto un portavoce delle forze dell'ordine - stiamo lavorando in collaborazione con tutti i gruppi di sicurezza, comprese le associazioni di quartiere''. Secondo la ricostruzione della vicenda, Christian Obodo si trovava al volante della sua auto, dotata di targa personalizzata 'Obodo 5', ed e' stato attaccato da alcuni uomini armati, che lo hanno costretto a salire su una loro vettura, che e' stata poi trovata abbandonata. A Warri, sua citta' natale nel sudest della Nigeria, i rapimenti non sono una rarita' ma finora hanno sempre riguardato collaboratori delle compagnie petrolifere presenti nella zona. Stavolta e' toccato a lui, bersaglio forse un po' troppo facile per la vettura personalizzata e con la targa con il suo nome. Una vicenda, quella del giocatore, che si inserisce in un panorama difficile per il paese centroafricano, alle prese con tensioni di carattere religioso, in particolare a danno dei cristiani, e che oggi hanno fatto registrare due sanguinosi assalti ad altrettante chiese in altre citta' nigeriane. Probabilmente, pero', il rapimento e' opera di un altro genere di delinquenza. L'Udinese - proprietaria del cartellino di Obodo, che quest'anno ha giocato nel Lecce - ha fatto sentire anche oggi la propria vicinanza al suo giocatore. Sul proprio sito web, il club bianconero annuncia di essere ''in costante contatto con la Farnesina e la famiglia di Christian Obodo, con l'auspicio che tutto si risolva nel migliore dei modi e in tempi rapidi''. Nella nota, l'Udinese ribadisce di essere ''sgomenta per le preoccupanti notizie che giungono dalla Nigeria in merito al rapimento del giocatore'' ed e' ''vigile sull'evoluzione degli eventi''. Ma per ora sulla vicenda c'e' soltanto un angosciato silenzio. (ANSA).

SAMPDORIA IN A: RISSA CON TIFOSI GENOA, GRAVI TRE DORIANI

GENOVA - Doveva essere una festa, il ritorno della Sampdoria in serie A. E festa e' stata fino a quando tre ragazzi sono finiti in ospedale in condizioni gravissime, accoltellati durante una rissa fuori da un bar della periferia genovese. Un'aggressione sulla quale pesa il sospetto che a ferire al polmone e al fegato i primi due e all'addome il terzo siano stati ultra' genoani. C'e' il sospetto, sostenuto dalla deposizione di alcuni testimoni, che il gruppo di tifosi doriani usciti da un bar per fare festa si sia scontrato con gli sfotto' di alcuni genoani e che abbia ceduto alla provocazione. Sono comparsi i coltelli, sono state spaccate le bottiglie di birra e usate come armi. Alla fine sono rimasti a terra in cinque, tutti doriani: tre feriti gravi, altri due con lievi lesioni. La polizia ha sequestrato caschi e mazze, ascoltato testimoni che hanno parlato di un gruppo di persone senza sciarpe ne' bandiere che si e' picchiato con i doriani. Sono volate parole e appellativi che tradizionalmente si scambiano le due tifoserie quando s'incontrano. Il pm di turno ha aperto un fascicolo e ha ipotizzato il tentato omicidio: perche' due dei tifosi doriani hanno lesioni molto brutte e sono tuttora in rianimazione. Entrambi sono stati accoltellati al torace e all'addome, hanno polmoni e fegato con profonde ferite. Anche loro due, con gli altri tre feriti, sono stati denunciati dalla polizia per rissa aggravata. Uno di questi, ferito lievemente con un coccio di bottiglia, era gia' stato denunciato per uno scontro con i genoani avvenuto due anni fa. Nessuno parla, nessuno dice niente: la polizia parla di omerta'. Vengono ascoltati i testimoni, tra i quali un carabiniere libero dal servizio. Sequestrano i caschi e le mazze ma i coltelli non si trovano. Riesplode nel modo peggiore il tradizionale astio tra le due tifoserie: un astio consolidato, acre, che sembrava sopito quando la Samp era finita in serie B perche' non c'era piu' il derby, c'erano poche occasioni d'incontro. Ma seppur piu' blando, questo tipo feroce di astio e' sempre stato presente ma aveva spesso contorni di burla, di botta-e-risposta di cui facevano spesso le spese i muri delle case di Genova. Proprio in questi giorni un club di ultra' genoani aveva preparato i necrologi per la Samp, che si stava ancora giocando i playoff. Volantini da affiggere ai muri che gia' avevano fatto il giro sul web. (ANSA).

venerdì 1 giugno 2012

CALCIOSCOMMESSE, MARINO: "È MALATO IL CALCIO, NON L'ATALANTA"

BERGAMO - ''Sembrava che su Bergamo fossero calati ungheresi, cecoslovacchi e zingari. Tutti qui. Eravamo il centro di ogni guaio, eravamo in tanto di quel fango che quasi non si respirava piu'. Ora ce lo stiamo togliendo di dosso e questa e' una liberazione''. Il direttore tecnico dell'Atalanta, Pierpaolo Marino, in un'intervista all'Eco di Bergamo, si sfoga cosi' dopo il patteggiamento che ha permesso all'Atalanta di uscire definitivamente dal processo Calcioscommesse con due punti di penalizzazione. ''E' il calcio che e' malato, non l'Atalanta - prosegue Marino - Lo dico soprattutto per il presidente Percassi: per un anno ha sopportato con grande dignita' nefandezze d'ogni genere''. Marino ha pero' sottolineato di non esser contento ''di questo regolamento che non funziona per il Calcioscommesse, di una responsabilita' oggettiva inadeguata che ci ha rifilato otto punti senza colpe dirette''. Ma almeno adesso l'Atalanta puo' voltare pagina e concentrarsi sul mercato. ''Sono felice per la programmazione - ammette il dirigente nerazzurro - Lo scorso anno abbiamo avuto le sentenze in agosto, spero che ora senza l'emergenza si possa lavorare meglio''. (ANSA).

FRANCIA; LE PARISIEN, 'CONTATTO' PSG CON IBRAHIMOVIC

PARIGI - La serie A ''perderebbe la sua ultima star'', ipotizza drammaticamente oggi il quotidiano parigino Le Parisien, informando i suoi lettori che il Paris Saint-Germain ''ha contattato Ibrahimovic''. La societa' di proprieta' dell'emiro del Qatar - secondo il ben informato giornale - ''e' entrata in contatto'' con il giocatore e con ''il suo entourage'' e punterebbe forte sul ''reclutamento di un attaccante di classe internazionale per la prossima stagione''. Leonardo, il direttore generale del Psg - ricorda il quotidiano - ''e in eccellenti rapporti con l'agente del giocatore, Mino Raiola''. L'attaccante svedese ''non sarebbe contrario a lasciare Milano'' - continua Le Parisien - e ''la settimana scorsa ha messo pressione sui suoi dirigenti affermando che c'e' bisogno di cinque acquisti importanti fra i rossoneri per la prossima stagione''. Ibra, secondo la fonte, ''si e' recentemente informato sul Psg e sulla citta' di Parigi con il suo compagno di squadra Philippe Mexes, ma anche attraverso il suo amico Maxwell, a Parigi da gennaio, con il quale parla regolarmente. Ibrahimovic e' sensibile all'interesse parigino - continua il quotidiano - lui e la sua famiglia apprezzano la capitale francese e l'attaccante, passato da Ajax, Juve, Inter e Barca, ci si immagina bene''. (ANSA).

RIGETTATE ISTANZE STRALCIO NOVARA E SAMPDORIA, LEGALE SAMP: "MI ASPETTO PROCESSO RAPIDO, CELERE MA NON SOMMARIO"

La Commissione Disciplinare, presieduta da Sergio Artico ha rigettato le istanze di stralcio dal procedimento del processo sul calcio scommesse avanzate dal Novara e dalla Sampdoria che chiedono di seguire lo stesso iter del giocatore Cristian Bertani, che e' stato stralciato ieri dal procedimento. Secondo la Disciplinare "la istanze non sono corredate da elementi di novita'". Il procuratore federale, Stefano Palazzi, aveva fatto opposizione alla richiesta visto che "il procedimento allo stato degli atti consente tutte le difese, anche per le societa' deferite per responsabilita' oggettiva". "Credo non ci siano gli estremi per lo stralcio -ha aggiunto Palazzi- per l'esigenza che venga accertata l'eventuale responsabilita' della societa' in questa fase". Il legale della Sampdoria, Giulia Bongiorno, ha spiegato che la societa' blucerchiata "non risponde per respobilita' oggettiva di un tesserato all'epoca dei fatti, perche' Bertani militava nel Novara, ma il concetto di permanenza deve essere comunque collegato a qualcosa e Bertani potrebbe parlare e chiarire delle cose, pertanto per chiarire il concetto di permanenza per la Sampdoria chiediamo una trattazione unitaria con la posizione di Bertani". Il legale del Novara aveva fatto la richiesta formale di seguire la situazione del giocatore Bertani, ma non per quanto riguarda la partita Chievo-Novara "per la quale vogliamo rimanere in questo giudizio. La strategia del Novara e' indipendente dagli incolpati". 
"La giustizia sportiva e' una giustizia rapida, veloce, non come la giustizia ordinaria per la quale ci vogliono molti anni di accertamenti, quindi in questo momento in cui tutti guardano allo sport come qualcosa di malato, vediamo il lato positivo che quantomeno ci sono processi immediati". Lo ha deto il legale della Sampdoria, Giulia Bongiorno, entrando all'ex Ostello della Gioventu' al Foro Italico a Roma per il secondo giorno del processo sul primo filone dello scandalo del calcioscommesse. "E' chiaro che il processo deve essere rapido, celere ma non sommario, che significa che non deve fare una giustizia uguale, necessariamente immediata e che vada al di la' delle singole responsabilita'. Quindi io mi aspetto un processo immediato com'e', ma anche giusto -continua il legale del club doriano- che significa pene severe per chi ha responsabilita' ma anche capacita' di ritagliare quelle aree in cui non ci sono responsabilita' e liberarle da responsabilita', questo e' un processo giusto, quindi io sono molto soddisfatta dei tempi della giustizia sportiva, ovviamente auspico che ci sia anche un processo approfondito, ma confido che cosi' sara'".
(Adnkronos)